Skip to main content

"Fare la nonna è il mio lavoro più bello"

Leggi l'intervista

“Quando ho sostenuto il test orale avevo appena partorito, studiavo con il libro di diritto tributario in una mano e il bimbo nell’altra. Era una situazione complicatissima. Ma sono riuscita a portare avanti tutto nel migliore dei modi e a superare l’esame da praticante, cosa a quei tempi estremamente difficile.”

“Il momento più bello della giornata è quando rientro la sera, distrutta, e i nipotini – che abitano nella mia stessa casa, anche se in un appartamento diverso – mi corrono incontro e mi abbracciano. In quell’istante provo una sensazione di pace e serenità incredibile”. Quasi si commuove a raccontarlo Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, con una brillante carriera da avvocato interrotta proprio per assumere l’incarico di governatrice. Ma anche mamma, nonna, soprattutto donna affermata, cresciuta nella splendida campagna di Montefalco, nella frazione di Montepennino, e forse per questo tanto amante della natura, del verde e delle cose semplici.

“I miei genitori erano commercianti,” racconta, “avevano un ristorante nel quale, ancora studentessa, ho iniziato a fare la cameriera. Frequentavo il liceo classico a Foligno allora, e ad aiutarmi nel lavoro venivano spesso i miei compagni di classe, con i quali, prima di cominciare a servire la cena, davamo vita a discussioni profonde su temi di letteratura, latino, greco e filosofia, materia che amavo particolarmente. Ogni serata si trasformava in una festa, e così è continuato anche con i miei colleghi di università”. Ma quel lavoro da cameriera, seppur nel ristorante di famiglia, è servito a forgiare un carattere forte e determinato, pronto a volare alto ed affrontare ogni sfida senza paura.

“Mia madre, che oggi ha 92 anni, sin da quando ero bambina mi ripeteva: ‘se vuoi ottenere qualcosa dai tuoi collaboratori, innanzitutto lo devi saper fare tu’. È una filosofia di vita che mi porto dietro da sempre e che ho trasmesso anche ai miei figli, Pierpaolo e Carlo Alberto, quest’ultimo papà dei miei nipotini Enea e Martino”.

Quello della famiglia è un tema ricorrente per Donatella Tesei, non soltanto nella sua attività istituzionale (basti pensare alla recente legge approvata in consiglio regionale), ma anche quando parla della sua vita privata. “Ho un unico, grande rammarico”, confida, “quello di aver perso troppo presto mio padre, scomparso quando aveva solo 62 anni e al quale ero legatissima. Devo probabilmente a lui, ai suoi racconti di quando da Montefalco arrivava a piedi a Foligno per andare a scuola, la scelta del liceo classico che anche lui aveva frequentato. Era un papà ma anche un amico e confidente, la persona con cui parlavo di più. Era lui che veniva a tutti i miei colloqui con i professori nel periodo delle superiori”.

La giornata tipo della presidente Donatella Tesei? “In una parola sola, frenetica”, risponde sorridendo senza esitazioni. Ma aggiunge che il lavoro non le ha mai fatto paura. “Mi sono laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Perugia con qualche mese di anticipo rispetto al previsto. Ho fatto la pratica nello studio dell’avvocato Domenico Benedetti Valentini, a Spoleto. Quando, dopo un anno, dovevo fare l’esame da praticante, ero già sposata e allo scritto mi sono presentata con il pancione. Facevo fatica a stare seduta”, ricorda, “e ho portato a termine la prova stando quasi sempre in piedi. Quando ho sostenuto il test orale avevo appena partorito, studiavo con il libro di diritto tributario in una mano e il bimbo nell’altra. Era una situazione complicatissima. Ma sono riuscita a portare avanti tutto nel migliore dei modi e a superare l’esame da praticante, cosa a quei tempi estremamente difficile. Sono stata una delle più giovani a farlo in Italia. Partendo dalla mia esperienza, mi sento di dire che le donne non devono mai vedere la gravidanza o i figli come un handicap, tutto si può fare. Basta volerlo”.

Fare un lavoro che soddisfa, evidenzia la presidente Tesei, è anzi un valore aggiunto anche nella vita familiare. Donatella Tesei ricorda con un sorriso la nascita dei suoi figli. “Ho ancora vivo nella memoria il reparto prematuri che ospitava Carlo Alberto”, racconta, “c’era un sottofondo di musica rock che probabilmente doveva fare da stimolo. Il bimbo mangiava bene ed era sereno, così ogni problema è stato superato in maniera egregia. Anche Pierpaolo era venuto alla luce in anticipo, quel giorno avevo un’udienza di separazione e, tra le doglie, preoccupatissima per quell’impegno che non riuscivo a mantenere, non smettevo di fare telefonate per avvisare tutti gli interessati di quello che stava succedendo. Non posso stare ferma, lo ripeto, il fare è nel mio DNA”.

Donatella Tesei